Giovani giudici: #2 Chiara Mascellani

19 Settembre 2019

Torniamo a parlare di giudici. Per la precisione, di giovani giudici della regione Emilia Romagna!

Dopo la puntata introduttiva dedicata all’intervista a Luca Verrascina (fiduciario nazionale GGG, membro del comitato tecnico IAAF e International Technical Official), che ci ha aiutato a far luce sulla situazione del Gruppo Giudici Gare in Italia e sull’iter da intraprendere per chi volesse seguire le sue orme, parola adesso ai giovani della nostra regione che hanno deciso di mettersi in gioco in prima persona, intraprendendo i primi passi di quella che - ci auguriamo! - possa essere una lunga carriera all’interno del GGG!

CHIARA MASCELLANI, 2000, GIUDICE AUSILIARIO DI FERRARA
Se ho iniziato a fare il giudice è stato per merito di due insegnanti: Raffaella Zanella e Anna Baldin.
Frequento il liceo Antonio Roiti di Ferrara ma, come spesso accade, mi ero accorta di aver iniziato un corso che non mi metteva poi tanto a mio agio, soprattutto perché non mi lasciava lo spazio per esprimere la mia persona.
Ed è stato qui che le prof sono entrate in gioco! Oltre a sostenermi nel passaggio all’indirizzo sportivo del liceo, mi hanno trasmesso il loro amore per lo sport e per l’atletica, proponendomi di frequentare anche il corso per diventare giudice.

UN PROGETTO SEMPRE PIÙ IMPORTANTE
E così ho iniziato il corso giudici all’interno dell’alternanza scuola-lavoro, ma ben presto il si è trasformato da una semplice iniziativa scolastica a un progetto che rispecchia quello in cui credo: vivere lo sport nelle sue varie accezioni. Da percorso scolastico a percorso di crescita personale, insomma.

UN PUNTO DI VISTA MULTISFACCETTATO
Quello di approcciarmi a ciò che faccio cercando di capirne diversi punti di vista è sempre stato un mio pallino: mi fa sentire più completa.
E così è stato anche per lo sport: da piccola mio padre mi aveva portato in pista ma la corsa non mi entusiasmava e così sono passata a interessarmi al salto in alto. Poi è stata la volta delle discipline paralimpiche, che mi hanno sempre affascinato.
Dall’estate 2018, infine, è arrivato il corso giudici, che mi ha permesso di riavvicinarmi all’atletica vissuta proprio dall’interno e mi ha regalato un ulteriore punto d’osservazione sul mondo dello sport.

OGNI CONTRIBUTO È IMPORTANTE
Grazie al corso giudici ho scoperto che fra me e l’atletica c’erano ancora dei punti di contatto, pur senza dover gareggiare.
Ho capito che quello del giudice è ruolo indispensabile e la scoperta più bella di tutte è stata rendermi conto che anche il mio contributo può essere importante!

LA GARA PIÙ BELLA
Fra quelle cui ho partecipato finora, sicuramente la manifestazione più bella è stata la finale dei CDS Argento di Imola.
Due giorni intensi e intensivi vissuti sempre in simbiosi coi giudici più esperti: dal viaggio alla formazione delle giurie, dai momenti di gara a quelli di relax ho sempre trovato un grande appoggio. Il fatto che fossi la più piccola non è stato ostacolo ma tutti si sono prodigati a farmi sentire utile e d’aiuto, a far sì che anche il mio contributo, per quanto piccolino, potesse contare.

UNICO, IMPEGNATIVO E… GIUSTO
Unico e impegnativo: sono queste le prime parole che mi vengono in mente per descrivere il ruolo del giudice.
Impegnativo in relazione alle responsabilità che comporta.
Unico perché è incredibile vedere che a 18 puoi essere così importante!

L’atleta è indispensabile, ma il giudice è fondamentale. Quello del giudice non è un ruolo da protagonista, perché i protagonisti sono chiaramente gli atleti. Però, atleti, considerate che sono proprio i giudici a far sì che i vostri risultati siano basati unicamente sulla meritocrazia dei gesti tecnici. Quello del giudice è un ruolo giusto, ecco, la terza parola con cui descriverlo è proprio giusto!

SENZA LIMITI
Se pensate di non essere portati per lo sport, le prossime righe sono proprio per voi!
È proprio a tutti quei ragazzi che, come me, pensavano di non essere adatti per l’atletica che consiglierei di frequentare il corso giudici: vivere lo sport in questa maniera non ha limiti e non ha età. Non conta il peso, non conta la forma fisica e non conta nemmeno il genere. Crolla qualsiasi barriera culturale e crollano anche tante delle tue insicurezze.
Ci ho preso gusto e mi piacerebbe proseguire coi corsi anche a livello regionale e nazionale… chi mi segue?

Qui tutte le interviste del progetto "Giovani giudici Fidal Emilia Romagna".

Testo e foto: Francesca Grana



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