Eptathlon: Thiam a 19 punti dalla Kluft

28 Maggio 2017

A Gotzis, l'olimpionica belga colleziona 7013 punti nelle sette fatiche e sfiora il record europeo della svedese

di Giorgio Cimbrico

Nella storia dell’eptathlon, dieci punteggi oltre i 7000 punti: i primi sei sono di Jackie Joyner, la più grande delle proteiformi; il settimo, 7032, è di Carolina Kluft; l’ottavo, da poche ore, 7013, è di Nafissatou Thiam che nel “tempio” austriaco di Gotzis è approdata a 19 punti dal record europeo della tuttofare svedese. Il giavellotto come specialità di parata per la belga-senegalese: aveva 53,13, ha spedito a 59,32, battendo il record dell’HypoMeeting (era 55,90 della grenadina Margaret Simpson) e ha sfiorato il mondiale, 60,90 di Barbora Spotakova che cinque anni fa, in un altro sacrario, Talence, si era divertita a stare due giorni sul campo. La serie della campionessa olimpica è qualcosa di singolare, di balzano, e va riportata: 45,17, 51,61, 59,32.

Nafi, altissima e elegantissima, ha iniziato sabato con 13.34, è stata primatista mondiale stagionale del salto in alto (1,98) per alcune ore prima che Maria Kuchina, non più prigioniera del bando russo, scavalcasse 2,03, ha fornito una prova di routine nel peso (14,51) e ha mostrato progressi nei 200, 24.40. Ha messo buone basi aprendo la seconda giornata con 6,56, si è superata con modalità fragorose nel giavellotto e non è stata passiva, come era capitato agli Euroindoor di Belgrado, nella prova finale, quando mancò di scavalcare, nelle liste di sempre del pentathlon, la pin up ucraina Natalya Dobrynska, corricchiando quattro giri in 2:24. Ieri, 2:15.24. Dallo scontro è uscita con le ossa rotte Katarina Johnson-Thompson, altrimenti nota come KJT: aveva tenuto botta nell’alto (1,95), aveva sfoderato un gran 200 (22.81) ma i lanci sono stati il solito tallone d’Achille della ragazza di Liverpool che ora vive e si allena a Montpellier con Kevin Mayer e Antoinette Nana Dijmou. Ha beccato quasi due metri nel peso e, soprattutto, quasi 20 (!) nel giavellotto.

“Nelle prime otto speravo di finire, ma la medaglia d’oro… Pazzesco”: fu il commento di Nafi, al tempo prossima ai 22 anni, quando conquistò l’oro olimpico come una sua connazionale, Tia Hellebaut, otto anni prima a Pechino. Nel salto in alto Tia, l’occhialuta di Anversa (assai attiva e brillante anche nell’eptathlon), bruciò Blanka Vlasic; nell’eptathlon Nafi piegò per 35 punti una delle più grandi multiple della storia, Jessica Enns Hill, campionessa uscente e da poco autopensionata. A Rio, 13.56, 1,98, 14,91, 25.10, 6,58, 53,13, 2:16.54 e 6810 punti, 203 in meno di ieri. Inutile sottolineare che il giavellotto ha fatto la differenza: i 1041 affiancano i 1211 del salto in alto.

Thiam è nata 22 anni fa nella città fortificata di Namur, gareggia per il Reale Club Atletico di Liegi e nell’università della città che ha dato la luce a Georges Simenon studia geografia, è allenata da Roger Lespagnard, eccellente decatleta anni Ottanta. A Rio il meglio, a livello di carattere, l’ha dato quando Jessica ha tentato di metterla alle corde all’ultimo round: 142 punti da recuperare, uguale a qualcosa meno di 10”, giusto la differenza che corre tra i loro limiti personali sui due giri. Jessica ha il fisico giusto, Nafi quello di un fenicottero o di un’indossatrice. Ma non si perde d’animo, non va in affanno quando, dopo poche battute, è già a 3” dalla mamma britannica. Alla fine, come in una breve cronometro, rimedia poco più di 7” e il vantaggio piomba a quota 35.

Piccola lezione di genetica e di antropologia: con la complessità legata alle continue metamorfosi di attitudini alle quali gli atleti e le atlete sono chiamati in due giorni di impegno, chi ha nelle proprie vene un cocktail di sangue, ha saputo offrire momenti indimenticabili. E’ una storia lunga che parte da lontano, con Jim Thorpe (padre in parte irlandese, in parte pellerossa Sac e Fox, madre francese e indiana Potawatomie), che prosegue con Daley Thompson, mamma scozzese e papà nigeriano, con Dan O’Brien, afroamericano e finlandese, con Brian Clay, afroamericano e giapponese cresciuto alle Hawaii, con Ashton Eaton, afroamericano con mamma inglese, con Jessica Ennis Hill, mamma inglese e papà giamaicano, con Katarina Johnson-Thompson, nata dal matrimonio tra un bahamense e una britannica. Ora è il tempo di Nafi Thiam.

RISULTATI/Results

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Nafissatou Thiam a quota 1,98 nell'alto di Gotzis (foto Jean-Pierre Durand/IAAF)


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