Mondo: Rojas spaventa anche nel lungo

14 Giugno 2021

La triplista venezuelana strapazza i 7 metri nel vento e centra con 6,88 il minimo per i Giochi. NCAA spettacolari a Eugene, a pochi giorni dai Trials olimpici. La kazaka Dubovitskaya a 2,00 nell'alto.
di Marco Buccellato

Una mina vagante, decidesse di concorrere ai Giochi sia nel triplo che nel lungo. Il fenicottero venezuelano Yuliar Rojas è decollata anche nel salto in lungo ieri, a La Nucia, nei campionati spagnoli di società. Due volte iridata all'aperto e due indoor, argento olimpico a Rio, la triplista sudamericana ha già sensibilmente avvicinato il record del mondo dell'Ucraina Kravtes (15,50), ottenendo 15,43 prima al coperto, un anno fa, poi all'aperto meno di un mese fa. Ora, con la sensazionale prestazione di ieri, potrebbe sognare la doppietta lungo-triplo ai Giochi, mai realizzata da alcuna atleta. Nel dettaglio, nella gara di lungo in Spagna la Rojas ha iniziato con un salto nullo, poi 7,06 ventoso (2,9), altri due nulli, l'unico salto legale a 6,88 (record nazionale e minimo olimpico), e lo stratosferico 7,27 conclusivo, con 2,7 metri di vento a favore. In realtà, a giocarsi l'oro su entrambi i fronti ci aveva provato, in competizioni globali outdoor, la russa Tatyana Lebedeva, che vinse l'oro del lungo ai Giochi di Atene e ai mondiali di Osaka, conquistando però il bronzo alle Olimpiadi e l'argento in Giappone. L'impresa le è invece riuscita in Ungheria, al mondiale indoor 2004 di Budapest, dove vinse il lungo con 6,98 e il triplo con lo spettacolare primato del mondo indoor di 15,36. Un primato che ha resistito sedici anni, prima del 15,43 della Rojas, appunto.

NCAA, WOW! - Titoli a LSU tra gli uomini e alla Southern California tra le donne, e risultati, al solito, particolarmente brillanti previsto. Le migliori prestazioni sono arrivate dalle gare sui 400 metri, piani e non. Se la gazzella Athing Mu ha migliorato ancora il record nazionale U20 e quello NCAA sui 400 (49.57), trascinando poi la sua Texas A&M al successo nella staffetta del miglio con una frazione lunare di 48.85, il settore maschile è esploso con il pazzesco record mondiale U20 del 19enne Sean Burrell sui 400hs, un fenomeno che alla prima stagione sulla distanza, turni eliminatori esclusi, ha migliorato il personale a ogni gara, fino al favoloso 47.85 di Eugene, sede dei campionati, migliorando l'annoso 48.02 di Danny Harris, datato 1984. L'altro risultato a sensazione è di Randolph Ross, 20 anni appena, che nell'arco di pochi mesi ha corso i 400 indoor in 44.99 (sconfitto agli NCAA al coperto da Noah Williams), ed è poi progredito fino al 43.85 dell'Hayward Field, mietendo proprio Williams come vittima (terzo), e trascinando l'altro talento Deadmon al nuovo personale di 44.40. Tredicesima prestazione all-time, Ross è il diciannovesimo quattrocentista a violare il muro dei 44 secondi.

HARRISON DOPPIETTA - Tra gli uomini più attesi dlla rassegna, il fenomeno JuVaughn Harrison, che ha vinto il titolo del lungo (8,27) e poi dell'alto (2,33 alla prima prova seguito da tentativi, uno decisamente interessante, a 2,39). Nel lungo donne, la settemetrista Tara Davis ha vinto con un normale 6,70. Alla gioia italiana del successo di Imeheje nel triplo, si associa quella spagnola, per il primo titolo NCAA femminile conquistato sui 10000 metri da Carmela Cardama (32:16.13). Altre doppiette, rumorose nella prestazione tecnica, per la sprinter Cambrea Sturgis, con un eccezionale 10.74 appena ventoso sui 100 (2,2 metri al secondo, esplosiva anche Twanisha Terry in 10.79), e in 22.12 legale sui 200. Sugli ostacoli, uno-due di Anna Cockrell con 12.58 sui 100hs (assente la favorita Marshall per infortunio, 12.48 in semifinale) e 54.68 sui 400hs. E' la seconda a riuscirci nella storia dei campionati universitari USA.

FAHNBULLEH BATTE LAIRD - Il poderoso Joe Fahnbulleh ha vinto i 200 in 19.91 sul favorito Laird (19.94), a sua volte vincitore sui 100 con il turbo negli ultimi trenta metri (10.05), gara dove non era favorito. Tra gli altri risultati, 65,01 dell'olandese world leader Jorinde Van Klinken nel disco donne, 1:44.68 di Isaiah Jewett sugli 800, un bellissimo 5000 uomini vinto da Cooper Teare in 13:12.47 nello stesso giorno in cui il quarto classificato Cole Hocker (13:18.95) si è imposto sui 1500 metri in 3:35.35, personale in entrambe le gare. Come non citare, infine, il 10000 uomini della giornata inaugurale, con ben dieci atleti sotto i 28 minuti, tra cui due britannici, uno dei quali, Patrick Dever, campione NCAA in 27:41.87.

NAGEOTTE SALE ANCORA - Le impossibili condizioni meteo hanno imposto lo svolgimento del salto con l'asta al coperto, venerdì scorso a Marietta, in Georgia, e per poco a Katie Nageotte non è riuscito il colpo da primato, superando 4,94 (personale) e sbagliando la seconda prova a 5,04 (mondiale indoor a 5,03 di Jenn Suhr) di un nulla, con la barra che ha dato l'illusione di restare sui ritti, per poi cadere. Tra i risultati salvati dalla tempesta meteo, il 6,93 nel lungo della britannica Lorraine Ugen. 

TRIALS - Arrivano i campionati USA, dal 18 al 27 giugno, una kermesse infinita con l'egida di Trials di selezione olimpica. Dieci giorni, con stop previsto per il 22 e 23 giugno. Anche stavolta sarà Eugene, nel rinnovato Hayward Field, sede dei prossimi campionati del mondo, a ospitare la manifestazione. Attesi exploits, conferme, sorprese, cadute e resurrezioni, come nella miglior tradizione. Tra ciò che filtra, l'opzione sprint per il bronzo mondiale dei 400 metri Fred Kerley, che è iscritto a 100 (9.91) e 200 (ancora sopra i 20 secondi), e le tante rinunce di tante stelle degli utimi tre lustri, per mancanza di minimo (alcuni), per condizioni insufficienti altri, o per infortunio come nel caso di Christian Taylor. Assenti sicuri, quindi, atleti di valore mondiale con ori olimpici e iridati in bacheca quali Nia Ali, LaShawn e Aries Merritt, Kerron Clement, Tyson Gay, Tori Bowie, Kristi Castlin e Chaunte Lowe.

ASIA, ECCO I DUE METRI - La kazaka Nadezhda Dubovitskaya ha colmato il vuoto statistico dell'alto femminile nel continente asiatico, unico fino a una settimana fa a non avere un'altista a due metri. Ha superato la misura, senza sfiorare l'asticella, ai campionati nazionali ai Almaty, nella miglior gara nazionale di sempre, con progresso anche per Kristina Ovchinnivoka, seconda con 1,96. Curioso come, per gli annali, nonostante il 2,00 della Dubovitskaya abbia l'egida di primato asiatico, non sarà considerato primato nazionale del Kazakhstan, dove viene riconosciuto il 2,01 di Olga Turchak ottenuto nel 1986 gareggiando come sovietica (ma di etnia kazaka). 

GONG SUONA FORTE - Campionati nazionali e selezione olimpica in Cina, a Shaoxing. Il miglior risultato è arrivato dalla campionessa del mondo del peso Gong Lijiao, prima a superare i venti metri nel 2021 con 20,31, un'enormità rispetto al 19,75 della precedente capofila mondiale Dongmo. Tra i risultati, 9.98 di Su Bingtian sui 100 metri, 17,39 di Zhu Yaming nel triplo, 8,19 di Huang Changzhou nel lungo. Primati: l'astista filippino Ernest Obiena ha stabilito il primato nazionale all'aperto con 5,85 in Germania (già a 5,86 indoor). World leader: a Nizza, quasi due secondi di miglioramento per il 20enne britannico di nobile carriera giovanile Oliver Dustin (1:43.82). Miglior crono dell'anno anche nella 4x100 uomini nell'altura turca di Erzurum, dove il quartetto guidato da Ramil Guliyev ha chiuso in 38.20. A Poznan, il talento francese Cormont ha vinto la gara di asta con 5,75, lasciandosi dietro Lisek e Lavillenie. 

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