Dosso show: prima azzurra d’oro nello sprint!
09 Marzo 2025Straordinaria medaglia d’oro per Zaynab Dosso nei 60 metri agli Europei indoor di Apeldoorn. L’azzurra sfreccia in 7.01 e conquista una storica vittoria superando di un centesimo il suo record italiano, con il miglior crono dell’anno al mondo. Strepitosa la volata per battere la svizzera campionessa uscente Mujinga Kambundji, seconda in 7.02, mentre finisce terza la lussemburghese Patrizia van der Weken (7.06). La donna più veloce d’Europa è la 25enne emiliana, nella scorsa stagione bronzo iridato al coperto e anche bronzo europeo sui 100 all’aperto. Mai accaduto in precedenza: è il primo successo internazionale a livello assoluto per lo sprint azzurro femminile. L’ultimo pomeriggio vede anche i quarti posti negli 800 metri di Eloisa Coiro in 2:02.59 e di Catalin Tecuceanu con 1:45.57, rispettivamente a sette e undici centesimi dal bronzo. Giornata no per i pesisti azzurri: sesto Nick Ponzio (20,26) e ottavo il campione uscente Zane Weir (19,57). Nel pentathlon sesta Sveva Gerevini con 4487 punti: accolto il ricorso italiano dopo la provvisoria squalifica per aver messo un piede all’interno in curva negli 800 metri conclusivi.
DOSSO DA FAVOLA - Si fa la storia sulla pista di Apeldoorn. Non c’era mai stato un oro azzurro nella velocità femminile, in un grande evento internazionale. Ci riesce Zaynab Dosso ed è una vera e propria impresa nei 60 metri, realizzata con uno sprint sontuoso e una prova di maturità, senza farsi condizionare da una partenza ripetuta. Primo start: si muove Kambundji, l’azzurra coglie un ottimo avvio, nessun crono di reazione è sotto i 100 millesimi ma c’è il secondo sparo e il cartellino giallo per la svizzera. Di nuovo sui blocchi e qui ‘Za’ parte ancora molto bene, sprigiona tutta la potenza del suo motore con un’ottima accelerazione, verso il traguardo si butta con leggero anticipo ma davanti a tutte: 7.01. Un centesimo in meno del primato italiano di un anno fa (al meeting polacco di Torun), del secondo posto dell’elvetica Kambundji che deve abdicare e della migliore prestazione mondiale dell’anno: settima europea di sempre, al culmine di una giornata memorabile dimostrando di essere la più rapida in ognuno dei tre turni, anche con 7.06 in batteria e 7.03 in semifinale. Prima medaglia per il Lussemburgo nella storia della rassegna con Patrizia van der Weken (7.06 come in semifinale), fuori dal podio la polacca Ewa Swoboda (7.07). Finora nei 60 donne agli Europei indoor c’erano stati i bronzi azzurri di Rita Bottiglieri (1977) e Marisa Masullo (1983).
“Lo abbiamo fatto, lo volevo. Ho lavorato tantissimo - racconta Zaynab Dosso - e dopo le Olimpiadi ho avuto un periodo difficile, ma finalmente mi godo l’atletica come avrei voluto, perché sbagliando arrivano più consapevolezze. Sono felice di aver retto tre turni, con varie false partenze. Questa mattina non ho sentito la sveglia e mi sono alzata... di corsa! Mi sono detta di correre già rapida in batteria per avere una bella semifinale, e così poi per prendere una buona corsia in finale. Ai Giochi di Parigi avevo molte aspettative da me stessa, volevo troppe cose. Quest’anno lavoriamo bene con il coach Giorgio Frinolli perché siamo sulla stessa lunghezza d’onda, non sarei qui senza di lui. Ai Mondiali indoor di Nanchino, tra due settimane, mi presenterò con il miglior tempo anche se già oggi speravo di correre in meno di sette secondi”.
800 - A sette centesimi dal podio, sfiorato negli 800 da una combattiva Eloisa Coiro che è quarta con 2:02.59 in una finale nervosa, sorpassata nella lotta per il bronzo dalla slovena Anita Horvat negli ultimi metri. La romana controlla nelle retrovie quando il ritmo rallenta nel secondo dei quattro giri, a metà gara cerca di farsi strada però rimane in fondo. Poi al suono della campana attacca la polacca Anna Wielgosz verso l’oro (2:02.09) seguita dalla francese Clara Liberman (2:02.32) mentre l’azzurra deve allargarsi per evitare la svizzera Rachel Pellaud e vede cadere l’altra elvetica Audrey Werro che tocca la Horvat. C’è spazio alla corda per la campionessa italiana, ma subisce il ritorno all’esterno della slovena che acciuffa il bronzo in 2:02.52. “Ho cercato di battermi al meglio - le parole di Eloisa Coiro - e sono arrivata vicinissima a un grande sogno. Ci ho creduto fino alla fine, lavorerò ancora di più per salire su quei gradini e contribuire al medagliere di questa bellissima squadra”.
Sfuma il sogno della medaglia anche per Catalin Tecuceanu, quarto negli 800 di Apeldoorn. L’azzurro, bronzo europeo all’aperto a Roma 2024, perde qualche metro all’inizio dell’ultimo giro e si lancia nel breve rettilineo finale per rincorrere il terzo posto dell’irlandese Mark English che lo conserva di undici centesimi, 1:45.46 contro 1:45.57. Esplode la gioia del pubblico per l’oro dell’olandese Samuel Chapple con 1:44.88 in rimonta sul belga Eliott Crestan (1:44.92). “Nell’ultimo giro ero ‘morto’ - commenta Catalin Tecuceanu - facevo fatica a stare con gli avversari ma difficilmente si vede un 800 così in Europa, ho dato l’anima. È mancato poco per la finale alle Olimpiadi e anche per il terzo posto qui, ci speravo tantissimo”.
PESO - Dopo l’uscita di scena del leader mondiale dell’anno Leonardo Fabbri, out nel turno eliminatorio del mattino, anche il pomeriggio è avaro di soddisfazioni nel peso. Chiude al sesto posto Nick Ponzio con 20,26 al quarto tentativo, in una serie aperta a 19,81. Ma brucia ancora di più l’ottava piazza di Zane Weir che si presentava con la miglior misura dei partecipanti alla finale grazie al 21,76 di due settimane fa. Il campione uscente apre con un nullo non lontano dai ventidue metri, lasciando comunque una buona impressione, però poi non riesce a ingranare: va fuori dalla pedana anche al secondo, vicino ai ventuno, e al terzo, decisamente corto. L’unico lancio valido è il quarto, un 19,57 per lui modesto, al quinto si sbilancia sulla destra e il sesto cade fuori settore, sui venti metri. Erano decisamente alla portata le medaglie: oro del romeno Andrei Toader, primato nazionale di 21,27 all’ultima prova dopo aver condotto tutta la gara con il 21,08 di avvio, argento a Wictor Petersson (Svezia, 21,04) e bronzo al ceco Tomas Stanek (20,75).
PENTATHLON - Nel lungo Sveva Gerevini inizia da 6,11 e poi cresce con 6,20, a sei centimetri dal risultato ottenuto l’anno scorso in occasione del record italiano, ma zoppica vistosamente all’uscita dalla pedana, dolorante al tendine d’Achille destro. Un fastidio ancora più evidente dopo l’ultimo salto, misurato a 5,87. L’azzurra risale al settimo posto in classifica con 3588 punti, anche se lontana dalla zona podio: in testa la finlandese Saga Vanninen (3989) sull’olandese Sofie Dokter (3927), entrambe al personale nel lungo rispettivamente con 6,52 e 6,61, terza invece la britannica Jade O’Dowda (3871). Stringe i denti la primatista italiana negli 800 metri, in testa per quasi tre giri prima di accusare la fatica, ma è settima al traguardo in 2:14.58 e sesta in classifica con 4487 punti. Poi la doccia fredda della momentanea squalifica, per aver fatto un passo all’interno in curva all’inizio dell’ultima tornata, ma viene accolto il ricorso azzurro. Oro alla 21enne finlandese Saga Vanninen (4922) davanti all’olandese Sofie Dokter (4826), l’irlandese Kate O’Connor agguanta il bronzo (4781).
3000 - Quando il ritmo si accende nella finale dei 3000 metri, al secondo chilometro, l’azzurra Ludovica Cavalli perde contatto dal gruppo e arriva undicesima in 9:07.20. Davanti si impone l’irlandese Sarah Healy (8:52.86) recuperando sulla britannica Melissa Courtney-Bryant (8:52.92) e si accomoda di nuovo sul podio la portoghese Salomé Afonso, bronzo con 8:53.42 dopo l’argento nei 1500 di venerdì. Nelle fasi iniziali, rovinosa caduta dell’olandese Maureen Koster che a lungo resta a terra, al bordo della pista.
SEMIFINALI 60 - La svizzera Mujinga Kambundji, campionessa in carica, piazza un 7.04 in semifinale rialzandosi all’arrivo tallonata dalla lussemburghese Patrizia van der Weken, al record nazionale di 7.06 abbassato di un centesimo, e dalla britannica Amy Hunt (personale con 7.09). Prontissima la risposta di Zaynab Dosso che nella seconda semifinale parte bene, si distende e divora la pista in 7.03 a un soffio dal suo primato italiano, 7.02 un anno fa. La sprinter azzurra, bronzo mondiale, pareggia il miglior crono europeo stagionale di 7.03 ottenuto proprio dall’elvetica Kambundji, a un centesimo dalla ‘world lead’ della statunitense Jacious Sears. Dietro la belga Rani Rosius scende a 7.08 e c’è il nuovo progresso della ceca Karolina Manasova (7.10, migliore prestazione europea U23). A vincere la terza ‘semi’ non è la polacca Ewa Swoboda, argento europeo e anche iridato, seconda in 7.12 perché viene raggiunta e infilata sul traguardo dal 7.09 dell’ungherese Boglarka Takacs. Settimo posto di Gloria Hooper che chiude l’avventura europea in 7.28, non lontana dal personale di 7.25 siglato in batteria, nonostante un appoggio perso nella fase iniziale.
LE ALTRE FINALI - Cinque ori in un pomeriggio per l’Olanda di fronte al pubblico in visibilio. Nel peso Jessica Schilder con il miglior lancio indoor al mondo degli ultimi dodici anni (20,69) lascia a oltre un metro la tedesca campionessa olimpica Yemisi Ogunleye (19,56) e la portoghese Auriol Dongmo (19,26). Oro condiviso nell’asta con Menno Vloon e il greco Emmanouil Karalis a 5,90 come il norvegese Sondre Guttormsen che è bronzo per il maggior numero di errori. Poi i trionfi delle staffette 4x400 metri: uomini con Eugene Omalla, Nick Smidt, Isaya Klein Ikkink, Tony van Diepen in 3:04.95 (argento Spagna e bronzo Belgio nello stesso crono di 3:05.18) e donne con Lieke Klaver, Nina Franke, Cathelijn Peeters, Femke Bol in 3:24.34 davanti a Gran Bretagna (3:24.89) e Repubblica Ceca (3:25.31). Terza doppietta di fila 1500-3000 per il ‘cannibale’ norvegese Jakob Ingebrigtsen con il quarto oro consecutivo sulla distanza più lunga in 7:48.37 piegando il britannico George Mills (7:49.41) e il francese Azeddine Habz (7:50.48), già argento nei 1500. Si conferma regina dell’alto l’ucraina Yaroslava Mahuchikh (1,99) al terzo successo di fila su due saltatrici classe 2005, la serba Angelina Topic (1,95) e la svedese Engla Nilsson migliorata a 1,92.
RISULTATI - FOTOGALLERY (Grana/FIDAL) - LA SQUADRA ITALIANA - GLI ORARI DEGLI AZZURRI - TV E STREAMING - LA PAGINA EUROPEAN ATHLETICS DEGLI EUROPEI INDOOR 2025
LE BIO DEGLI AZZURRI DI APELDOORN 2025 (PDF)
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