Lazio in festa per l’argento di Palmisano

13 Settembre 2025

Antonella Palmisano conquista l’argento mondiale nei 35 km di marcia a Tokyo, terza medaglia iridata dopo i bronzi 2017 e 2023. L’azzurra che si allena a Roma conferma la sua classe dietro alla spagnola Maria Perez

Festeggia anche il Lazio, dove lei si allena - a Roma - con il compagno di vita Lorenzo Dessì, instancabile motore della marcia laziale. Al via con una medaglia azzurra i Mondiali di Tokyo: si celebra l’argento di Antonella Palmisano, seconda nei 35 chilometri di marcia, che si conferma protagonista con l’ennesimo acuto di una carriera straordinaria: per la terza volta sul podio iridato dopo i due bronzi di Londra 2017 e Budapest 2023, oltre che oro olimpico ai Giochi del 2021 proprio a Tokyo, in quel caso con le gare di marcia a Sapporo, e campionessa europea a Roma 2024. La fuoriclasse pugliese chiude in 2h42:24 alle spalle della spagnola Maria Perez, di nuovo al successo con 2h39:01 per ripetere il titolo di due anni fa, in fuga dal 23° km prima di attendere l’azzurra all’arrivo, salutarla con un inchino e stringerla nell’abbraccio tra amiche e avversarie. In una mattinata con il cielo coperto dalle nuvole, ma tanta umidità, ‘Nelly’ riesce a mantenere un margine di sicurezza nei confronti dell’ecuadoriana Paula Milena Torres, bronzo in 2h42:44 staccando la cinese Peng Li (quarta con 2h43:29) che l’aveva superata in precedenza. Era la sua seconda esperienza sulla distanza dopo l’esordio da record italiano in 2h39:35 con il secondo posto agli Europei a squadre di maggio a Podebrady, anche lì dietro alla spagnola Perez, e non finisce qui perché la 34enne tarantina delle Fiamme Gialle tornerà in gara sabato prossimo sulla 20 chilometri. Nelle venti edizioni dei Mondiali, soltanto altre due azzurre hanno vinto almeno tre medaglie: Fiona May due ori, un argento e un bronzo nel lungo, Antonietta Di Martino un argento e due bronzi nell’alto.

“Contenta di aver portato a casa una medaglia che mi mancava - esulta Antonella Palmisano - in un posto speciale, perché avevo voglia di costruire nuovi ricordi dove ho vissuto l’emozione dell’oro olimpico, e contenta anche che abbia vinto Maria Perez. Al suo cambio di ritmo non ci sono stata, ma posso dire ancora la mia. Il bello dello sport è anche questo, ho trovato in lei un’amica vera, mi ha ridato la motivazione dopo la delusione dell’anno scorso e ci siamo anche allenate insieme. Ho avuto problemi con dolori di stomaco per via dell’umidità dopo quindici chilometri e allora ho saltato i rifornimenti, poi è arrivato quello che temevo: negli ultimi dodici ho avuto i crampi costanti a ogni giro di boa, ai piedi e alle gambe. Non è stato facile da gestire, ho anche pensato più volte di fermarmi, ma continuavo a ripetermi che non poteva essere come Parigi e nonostante tutto ho voluto arrivare al traguardo. È bello vedere gente in questo stadio che avevo trovato vuoto ai Giochi. Quella dei 35 km è una sfida che era nata per gioco, con il mio marito-coach Lorenzo Dessi, e sono felice anche per lui”.

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